
PREMESSA
Un progetto nato dalla volontà di conferire una forte caratterizzazione allo spazio della lobby dell’NH Hotel di Via Bartolomeo Colleoni a Milano. Il risultato? Una “cascata di luce” immaginata da Michele Reginaldi, architetto dello studio Quattroassociati.
CARATTERISTICHE
Un intervento specifico che enfatizza l’unicità dello spazio di una chiesa sconsacrata di epoca neorinascimentale del 1930.
SOLUZIONE
Un lampadario splendente, dall’aspetto monumentale, simbolo di luce, che allude all’immagine del candeliere.
Il pensiero della lampada è nato da una specifica esigenza architettonica: gli spazi di ingresso e la lobby dell’hotel sono stati ricavati all’interno di una chiesa sconsacrata di stile neorinascimentale che è stata conservata nei suoi aspetti di architettura civile.
Lo spazio destinato a questa area di accoglienza, ampio e alto undici metri, corrisponde all’incrocio tra la navata principale e il transetto della chiesa originaria. Una spazialità questa, fortemente verticale che doveva essere ridefinita e misurata attraverso un elemento, una presenza, che con la sua luce, alludesse al luogo e ai suoi apparati simbolici; da qui l’idea di un lampadario che ricordasse un candeliere.


Per rappresentare questo elemento di luce è stata immaginata una struttura di 25 tubolari sospesi, alti 8,5 metri, ancorati ad un soffitto a specchio di 5 metri per 5 metri, punteggiati con una serie di corpi illuminanti distribuiti su tutta la loro altezza. Nello specifico è stata definita una maglia quadrata fra i tubolari che regola la distribuzione dei corpi illuminanti, questi organizzati puntualmente in gruppi di tre e distanziati ogni metro e mezzo sull’altezza dei tubolari sospesi.
Tre cilindri in policarbonato spazzolato, in PMMA, che per dimensione e colore ricordano l’immagine dei lumini, sono disposti a formare gli assi di un triangolo equilatero fissato al tubolare sospeso, che distribuisce l’alimentazione ad ognuna delle tre unità luminose.
Questa disposizione dei corpi illuminanti determina un volume sospeso, punteggiato di luce centrale all’interno dello spazio della lobby.
L’immagine che si percepisce è quella di una cascata di luce ulteriormente rafforzata dalla riflessione del soffitto a specchio che ne raddoppia l’effetto di spazio-luce.
Il sistema di gestione della luce prevede la possibilità di regolare l’intensità luminosa di ogni unità delle tre lampade-lumini della struttura in modo da garantire una luminescenza dinamica, un movimento di luccichii liberi nello spazialità della lobby.
